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I disturbi dell’alimentazione  rappresentano una delle più frequenti cause di disagio giovanile e spesso portano ad  un rischio elevato di mortalità. Colpiscono con maggior frequenza il sesso femminile  rispetto al sesso maschile e si manifestano in genere dai 10 ai 13 anni di età, con manifestazioni anche durante l’adolescenza.
I disturbi possono manifestarsi come:

Anoressia nervosa:  cioè eccessivo controllo della forma del corpo e del peso, con il tentativo costante di mantenere basso il proprio peso. Questa modalità comportamentale è probabilmente legata a modelli culturali dell’epoca in cui viviamo (modelle, attrici, la cui immagine spesso è ritoccata con programmi grafici al computer). Nel tentativo di controllare il peso si utilizza il vomito autoindotto, la dieta povera di calorie, l’uso improprio di lassativi, il movimento continuo.

Bulimia nervosa: ingestione di una quantità oggettivamente eccessiva di cibo, durante la quale il soggetto sperimenta una sensazione di “perdita di controllo“. Queste abbuffate son ricorrenti. Il soggetto utilizza il cibo per situazioni stressanti di vita che altrimenti necessiterebbero di un adattamento  per elaborare sensazioni spiacevoli, sofferenza e disagio.

Un’altra condizione clinica è rappresentata dalla Alimentazione Notturna (NES) durante la quale si hanno frequenti risvegli notturni accompagnati da ingestione di cibo.

  • Tutte queste manifestazioni sono legate ad una fragilità strutturale della personalità e quindi possono positivamente usufruire di una psicoterapia centrata sulla ricostruzione e rafforzamento della personalità senza tralasciare una correzione di apprendimenti sbagliati legati alla pubblicità, ai media, lavorando anche sul rapporto con il proprio nucleo familiare e sociale.