Il disturbo di personalità rappresenta un modello abituale di sentire interiore e di comportamento che si allontana nettamente dalle aspettative della società in cui vive l’individuo e che parla della sua specifica visione del mondo. Sono interessate fondamentalmente le seguenti aree:
- modi di percepire di se stessi, degli altri e gli avvenimenti ( aspetti cognitivi )
- l’intensità, la labilità e l’adeguatezza della risposta emotiva ( aspetti affettivi )
- il funzionamento tra le persone (comportamento e relazioni )
- il controllo degli impulsi (agire ).
E’ un modo di essere che si ripete costante in varie situazioni personali e sociali. Questi comportamenti provocano nella persona un disagio significativo con problemi nell’area lavorativa ed affettiva. L’esordio si può far risalire all’adolescenza o alla prima età adulta.
Tra i disturbi di personalità più diffusi si annoverano il disturbo borderline, dipendente, narcisistico, istrionico, evitante, antisociale, ossessivo-compulsivo.
- E’ importante che il disturbo venga diagnosticato, dato che la persona che ne è affetta spesso non ne è consapevole.
- Un approccio cognitivo-comportamentale è più indicato per questi disturbi. Può essere utile associare alla psicoterapia una terapia farmacologica con farmaci antidepressivi, ansiolitici, stabilizzatori del tono dell’umore e/o neurolettici.